Nel momento in cui la voce di tanti virologi conosciuti in questo lungo tempo di pandemia si sta attenuando nei salotti vari televisivi, si mettono in moto gli eserciti e la guerra sembra alle porte. Un po’ come dire che c’è sempre un ritorno al passato e che i corsi e ricorsi storici, siano essi pandemici o bellici, entrano sempre a far parte del mondo come fosse una questione ciclica a cui non si è in grado di sottrarsi. Si è sempre pensato che gli effetti diplomatici tra le grandi potenze mondiali potessero dare in qualche modo un impulso di modernizzazione democratica e collaborativa tra i popoli della terra che, in maniera più speranzosa che convincente, potessero ambire in una forma di maturazione atta ad un miglioramento politico che sfociasse nella pace universale. Vera e propria utopia che rincorriamo come qualcosa che pensiamo di raggiungere magari chiudendo gli occhi e sognare l’edulcorazione di quello che non c’è, che non esiste, perché tutto parte dall’uomo e dalla sua genesi. I venti di guerra sull’Ucraina continuano a soffiare in maniera forte e nessuno sembra in grado di spegnerli. Putin non sente ragione e neanche l’intervento dei mediatori, quali, Usa (Biden dice: “Se invadete la pagherete cara”) Francia e Germania non sono valse a far cambiare idea allo zar russo che circondato da consiglieri falchi considerano gli ucraini “subumani”. Fatto è che Ucraina e Russia sono a un passo dalla guerra. Gli Usa hanno annunciato l’evacuazione dell’ambasciata a Kiev mentre Mosca parla di isteria della Casa Bianca. E’ chiaro che un’eventuale invasione dell’Ucraina da parte della Russia sarebbe causa di una grande sofferenza umana, mentre gli Stati Uniti e i loro alleati sono pronti a imporre rapidi e pesanti costi a Mosca. “L’isteria americana ha raggiunto il culmine” afferma il Cremlino “Biden e Putin hanno convenuto di proseguire i contatti a tutti i livelli”. Chi, dunque, dice la verità? E chi è così terribilmente falso da mascherare l’evidenza di un serio attentato alla pace nel mondo. Sì, perché il pericolo è che certe diatribe belliche possono sempre allargarsi a macchia d’olio. La storia ce lo insegna ma, evidentemente, tutto passa nel dimenticatoio dell’essere umano. E così nello sviluppo dell’attualità siamo intimoriti di fronte ai batti e ribatti tra il Cremlino e la Casa Bianca in cui si evidenzia l’obiettivo del Cremlino di convincere la Nato ad accettare di non concedere mai l’adesione all’Ucraina e di ritirarsi dai paesi dell’Europa Orientale già nell’alleanza, ritagliando di fatto l’Europa in sfere di influenza in stile Guerra Fredda. Insomma, siamo alla deriva dei messaggi intimidatori dei potenti del mondo che non intendono di riconciliare diplomaticamente ogni screzio politico venutosi a creare improvvisamente. E intanto c’è la gente, c’è il mondo che è stanco della lotta al virus e già si trova a dovere affrontare un’altra guerra: quella della stupidità dell’uomo!
Salvino Cavallaro